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interview ISSN 2175-6708

abstracts

português
Leia a entrevista concedida por Lucio Costa a Juan Antonio Zapatel em dezembro de 1990, em que o arquiteto responsável pelo Plano Piloto de Brasília, fala sobre algumas de suas importantes obras e influências

english
Read the interview with Lucio Costa to Juan Antonio Zapatel in December 1990 where the architect of the Pilot Plan of Brasilia, talks about some of his major works and influences

español
Lea la entrevista concedida por Lucio Costa a Juan Antonio Zapatel en diciembre de 1990, en donde el arquitecto responsable por el Plano Piloto de Brasilia, habla sobre algunas de sus importantes obras e influencias

how to quote

ZAPATEL, Juan Antonio. Intervista con Lucio Costa. Il concetto della ‘Superquadra’ di Brasilia. Entrevista, São Paulo, dates.year 10, n. 038.01, Vitruvius, dates.apr 2009 <https://vitruvius.com.br/revistas/read/entrevista/10.038/3280/it>.


Entrequadra Sul 308-309
Foto Juan Antonio Zapatel

JZ: Ci sono correlazioni tra i blocchi di Brasilia e le unità residenziali progettate da Le Corbusier, ad esempio l’unità di Marsiglia?

LC: L’unità abitativa a Marsiglia, e credo io tre altri,una anche in Germania, è diventata un concetto molto ampio, una proposta collettiva che definiva grandi edifici con tante unità abitative,configurando una sorta di vita autonoma.

Nell’unità abitativa di Marsiglia era previstauna strada commercialeda realizzarsi all'interno dell'edificio. Poiché l'edificio era troppo grande e aveva tanti appartamenti, tale soluzione, chiamata "strada-corridoio", cercava di fornire piccoli negozi, in modo che non fosse necessario andare fuori nel freddo, nella neve e nella pioggia. L’idea era fornirenegozi, un forno e altri servizi pubblici all'interno dell'edificio.

Inoltre c’era una scuola materna, una elementare e anche aree di gioco nella terrazza dell’edificio con muri alti per proteggere i bambini. Tutto questo per lasciare ilpiano terreno libero. La sua idea era sempre di creare spazi abbastanza liberi.

JZ: E Lei?

LC: Ho ridotto la scala per renderla più individualizzata e anche più vicina alla nostra tradizione. I blocchi erano ben configurati con gli edifici con altezza  limitata a sei piani.Quattro blocchi configurano una zona di vicinato che presenta le sue strutture di negozi e di servizi comunitari: il cinema, la chiesa, etc. Queste zone di vicinato devono essere poste ogni sei chilometri, come una catena o collana.  Tutti potevano andaretra le distinte zone di vicinato, ma ognuna con la sua relativa autonomia. Ogni zona funzionava come un punto d’incontro, di comunione.Tra un blocco e un altro c’è una zona intermediadi80 per 300metri di lunghezza. Quelle fasce sono proprio pensate per installare giochi, club e parchi.Quellearee contigue alle strade di accesso possono essere utilizzate per un cinema, una chiesa o qualcosa simile di uso collettivo, e le altre, più profonde, usateper realizzareattività ricreative.

JZ: La sua intenzione era di offrire diverse tipologie di blocchi e unità abitative in modo daadattarsi ai diversi utenti?

LC: Ho sempre suggerito che ogni zona di vicinato, compostadiquattro blocchi, potrebbe presentare due o tre tipi di appartamenti, per consentire,come una città ideale,la condivisione della scuola e l’incontro delle popolazioni con diversi livelli di reddito.

Lo schema d’insediamento della città ha permesso difornire questi servizi: scuole, centri d’assistenza sanitaria e sociale. Questi centri di servizi possono dare il supporto a tre unità di vicinato, come funzionano i centri dei quartieri nelle città tradizionali.Ci sono le scuole elementari in ogni quartiere e le scuole secondarie in ogni gruppo di quattro quartieri, una piccola chiesa e anche un club. Tutti autosufficienti, in modo che le persone possono stabilire una piacevole vita comunitaria. Questi servizi sono stati molto ben progettati, ma successivamente abbandonati dalle persone che hanno trasformato la città.

Unidade de Vizinhança, croquis de Lucio Costa [Arquivo Público do Distrito Federal]

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