Una colonna puo essere qualsiasi cilindro retto, atto a portare un peso: Liscie colonne sono un luogocommune dell'edilizia attuale. Troppo sovente sono scialbi e fatui elementi strutturali. Vitruvio, due milla anni fa all'incirca, nel suo manuale di architettura – il piu antico a sopravivere – lo pensava altrimenti: per lui, colonne erano sempre tripartite: le basi o piede, il fusto, e la testa – caput, capitellum; ma si distinguevano anche secondo generi: il robusto maschio Dorico, lo snello e virginale Corinzio, e come intermedio – e quindi il piu perfetto, il feminile Ionico. Tutto cio era commentato e spiegato in termini storici e regionali – ma sopratutto nel confronto con la varieta della configurazione umana.
Quando Vitruvio scrisse, le colonne facevano parte di qualsiasi costruzione da secoli, da milleni. Ma forse anche prima di diventare parte integrale dell'edilizio, le grande pietre ritte o dei tronchi d'albero conficate in un terreno erano identificati con i corpi dei uomoni che gli hanno eretti – e le ombra che essi gettavano facevano da segni dell'umana presenza e guide per loro orientazione nello spazio.
Mario d'Agostino ha una vasta conoscenza di queste materie e suo saggio è una preziosa guida nell'intreccio. E lo sa bene lui, che alla fine, pure nel proporre la sua idea piu scandalosa, quella della casa come machine a habiter, le Corbusier il piu radicale tra gli architetti del suo tempo, trovava essenziale a insistere che malgrado la mirabile leggerza che la macchina conferiva alla casa, solo l'analogia del corpo umano, cosi esplicito nell'articolazione delle colonne antiche poteva garantire l'armonia essenziale all'architettura.
chi l'autore
Joseph Rykwert è Storico dell'Arte e dell’Architettura, nato in Polonia e naturalizzato britannico. Ha studiato architettura presso la Bartlett School e l’Architectural Association School, col dottorato dal Royal College of Art di Londra. Ha insegnato storia dell'arte e dell’architettura presso le università di Essex e Cambridge, ed attualmente è legato all'Università della Pennsylvania.
nota
NE – Questo testo è stato pubblicato sulla copertina del libro qui commentato.