SH/FC: Cosa pensi dell’architettura e l’urbanistica brasiliana? Come le commenteresti? Che pensi di Brasilia?
BS: Mi interessa molto l’esperienza della città di fondazione. Mi interessa cioè verificarne ogni volta l’apparato plastico e la distanza che questo ha dalla città storica che cresce su sé stessa.
SH/FC: Cosa pensi delle recenti manifestazioni di piazza che hanno riempito le strade di molte città brasiliane, per la lotta al diritto alla città e ad uno spazio urbano degno e per tutti? Vedi una possibile relazione tra questa ribellione e una democratizzazione della bellezza? La città che si ribella può avere delle ripercussioni sull’architettura?
BS: I segnali di sofferenza sociale non possono essere trascurati.
La bellezza e la democrazia sono costruite sull’equilibrio. [L’estetica del dis-equilibrio riflette lo sbilanciamento economico e sociale].
SH/FC: Conosci l’opera di Lina Bo Bardi? E sopratutto i suoi disegni? Puoi parlare di Lina e nello specifico delle possibili relazioni con la tua maniera di progettare e la tua visione dell’architettura?
BS: Conosco delle cose di Bo Bardi. Alcune mi piacciono molto. Al punto che hanno alimentato il mio repertorio di segni.