Cherubino Gambardella, napoletano, é nato nel 1962, architetto nel 1987 all'Universitá degli Studi di Napoli "Federico II", cittá dove vive e dove ha il suo studio, un laboratorio artigianale di progettazione restauro e paesaggio, come lui stesso dice.
È professore di progetto architettonico presso la Seconda Universita di Napoli "Luigi Vanvitelli" di Aversa.
Lo studio Gambardella Architetti, fondato a Napoli, alla fine degli anni cinquanta da Alfonso e Virginia Gambardella, genitori di Cherubino (professori della Facaltá di Architettura di Napoli), all'epoca uno studio specializzato in restauro e paesaggio. Nel 1987, con la partecipazione di Cherubino, lo studio sposta il suo baricentro di interessi verso la ricerca progettuale e compositiva.Nel 1997 si associa allo studio Gambardellaarchitetti, Simona Ottieri Gambardella.
Suoi progetti e realizzazioni, hanno ottenuto riconoscimenti e premi in ambito internazionale, tra i quali: nel 1996 il Premio di Architettura "39" dell'Academy of Architecture Art and Sciences de Los Angeles: nel 2002 é invitato ad esporre suoi progetti a Tokio nell'ambito della mostra Dal futurismo al futuro possibile-architettura italiana contemporanea: nel 2004 il suo progetto della Kunsthal nella Mostra d'Oltremare di Napoli fu scelto per la selezione finale del Premio Mies Van der Rohe di Barcellona: nel 2005 é invitato a dare una conferenza sul suo lavoro alla Cornell University di Ithaca, New York: sempre nel 2005 é uno degli otto architetti scelti dal direttore di "Lotus" Perluigi Nicolini per realizzare una installazione a forma di wunderkammer alla mostra Conflitti/architettura contemporanea in Italia: nel 2006 é finalista con il suo progetto per la Kunsthal, per la Medaglia d'Oro all' Architettura Italiana, sezione Cultura e tempo libero.
Il lavoro di Cherubino Gambardella é caratterizzato da un intenso uso del disegno a mano libera come espressione grafica indipendente dal processo progettuale, suoi disegni sono stati esposti in varie mostre, non solo di architettura. Insieme con altri architetti italiani contemporanei, si possono identificare tracce comuni rispetto a questa valorizzazione del disegno, formando una "generazione", un gruppo informale italiano; é questo il caso di architetti come Beniamino Servino, Carmelo Baglivo e Fabio Alessandro Fusco, tra gli altri. Architetti, che, in un certo modo, attuano contro corrente, in questo tempo di disseminato, intenso, quasi obbligatorio uso di software complessi nell'elaborazioni di rappresentazioni delle forme architettoniche. Questo "gruppo" ha nel disegno (tra progetto e arte grafica) uno strumento importante sempre visto e concepito dal punto di vista dell'architetto, senza mai arrivare a separare la forza e l'intenzione illustrativa da quella progettuale.
Detto ció, questi architetti italiani sembrano suggerirci una interessante opportunitá nel considerare una possibile mescolanza nell'uso di risorse che si accumulano e non si scartano mutuamente. Sono risorse non piú segnate dalle proprie possibilitá storiche originali, ma da quello che rappresentano nel presente e per il futuro. Perché le possibilitá di queste risorse non si esauriscono quando appaiono nuove tecniche e opportunitá.
È necessario sapere fare la gisuta miscela, per non cadere prigionieri di novitá costantemente inventate in un processo di obsolescenza che ci transformerebbe in semplici "modaioli"; mai capaci da trarre il meglio sia da quello che fu inventato in un tempo piú dilatato sia dal mix di queste invenzioni. In un campo come quello dell'architettura, un campo di invenzione, questo é fondamentale.
La ricerca di Gambardella, supportata specialmente dal disegno e dai viaggi (in alcuni dei suoi libri questo é abbastanza chiaro), dove raccoglie informazioni e costruisce le sue impressioni, indagando attraverso immagini situazioni progettuali piú o meno prossime al proprio progetto, é ricca di riferimenti esterni alla storiografia ed alla teoria dell' architettura piú centrata su se stessa. In questa ricerca personale, ci rivela quello che innesca la sua invenzione architettonica.
L'architetto deambula per scritture/letture di geografia, archeologia, paesaggio e culture dove filtra con la sua lente di progettista quello che ci indica come portatori sani di una contemporaneitá marcata dalla fabulazione di un presente eclettico alla ricerca della libertá di una bellezza democratica.
Napoli e la Campania (forse tutto il Sud, o tutti i Sud) compongono l'Italia di referenza (e preferenza) di Cherubino Gambardella. La percorre nella sua diversitá, armonia e disarmonia, "all inclusive", senza escludere nulla, relativizzando, secondo uno sguardo piú convenzionale, lo standard di bello e brutto, confidando in un futuro brutto piú di presente che di passato, investendo in una contemporaneitá che si accetta, non si esaurisce. Visionario in un senso personale e proprio, l'architetto cerca l'espressivitá di un' arte imperfetta e contemporanea; fatta di elementi comuni sotto il segno di un nuovo equilibrio tra sublime e pittoresco; una capacitá di immaginare l'architettura del futuro come sommatoria di oggetti, aperta alla vita colorata che puó abitare la citta che conosciamo (certamente in maniera piú intensa nel caso di Napoli).
Sempre ed allo stesso tempo, interessato alla riflessione teorica ed al progetto, ha pubblicato dieci libri, tra i quali, segnaliamo: Il sogno bianco. Architettura e mito mediterraneo nell' Italia degli anni '30 (Clean, 1989); La casa del mediterraneo. Napoli tra memoria e progetto (Officina edizioni, Roma 1995); Centomila balconi (Alinea, 2005); Codice policromo. Architettura e tecniche di invenzione (Alinea, 2008) e 70/50; Due modi di dire architettura Purini Franco; Gambardella Cherubino (Il Nuovo Melangolo, 2013).
I suoi progetti sono imbevuti delle sue teorie e ci rimandano ai concetti di Regionalismo Visionario e di Bellezza Democratica, ci suggeriscono di "vivere il presente" di "agitare prima dell'uso" e di "scrivere su una scrittura interrotta". Di seguito, vedremo quello che Cherubino Gambardella ci dice a rispetto in una intervista e in alcune immagini.
Fonte: <http://www.gambardellarchitetti.com/index.html>